Relooking a calanova
Inseguendo le sfumature dell’Elba
«Ho cercato, in questo luogo, di farmi spazio senza disturbare, e rallentare il ritmo, guardare, ascoltare, imparare dalla natura, mi ha permesso piano piano di fare posto anche a me, senza distruggere nulla. Si potrebbe parlare, più che di un’architettura minimale, di un’architettura vissuta, imparata, in cui il contesto comandava e insegnava. Come un diario che utilizza il linguaggio visivo, la casa si è continuamente modificata, mantiene la memoria delle origini e mi sembra ora aver assunto un aspetto più o meno definitivo».
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