Carme di selva
Storia e incanto: a un passo da Sarzana l’ospitalità di lusso de La Fustaia, un tempo casino di caccia dei conti Lamotte
Un proscenio di querce e lecci cattura il plauso della vista. S’inspira un aereosol di iodio e sole, mentre la selvaticità del bosco fa vibrare le ossa di un sentore remoto. Sarzana è a pochi passi, ma là fuori si vive il senso puro delle anime libere dominate solo da un richiamo ancestrale. L’odore di selva, il fiato del timore bestiale, il sottobosco misterioso avvolgono una realtà storica che da un paio d’anni ha rivisto luce nuova grazie alla lungimirante operosità di una donna tenace. Leggendo Walden di Thoreau, una frase dipinge al meglio la nascita de La Fustaia di Lucia Lamotte, che ha costruito con pazienza monolitica un sogno: «Ogni bellezza architettonica so che è cresciuta gradualmente dall’interno verso l’esterno, dalle necessità e dal carattere dell’inquilino, che è l’unico costruttore, a partire da una sincerità e nobiltà inconsapevole».
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